IL CERIMONIERE DELLA BALLA


                     EL  S'CEPPASC  IL CERIMONIERE DELLA PROCESSIONE DELLA BALLA
                      --------------------------------------------------------------------------------
Nei libri : Cento anni di vita galante e intima etc. etc. di Nino Bazzetta de Venemia,  nelle Poesie Milanesi di Carlo Porta ed. del 1921 ed in altri volumi si descrive la Processione della Balla che si teneva il 29 gennaio in onore di S. Aquilino patrono dei facchini di Milano e ci si imbatte in un personaggio sconosciuto anagraficamente da tutti ma definito, capo degli uomini di fatica, e soprannominato El S'ceppasc che  viene menzionato per molteplici motivi, per il fatto che  riusciva ad 'ingollare' piu' di un litro di vino in un solo sorso, che precedeva il corteo impugnando una enorme mazza, manovrata per far tenere il ritmo alla banda musicale, per l'incarico affidatogli nella ricorrenza della festa di tenere a bada i piu facinorosi dei colleghi di lavoro essendo i medesimi inclini ad ubriacarsi, alla rissa ed usi a bestemmiare e doveva essere per forza una persona con un fisico prestante per riuscire a mantenere l'ordine e per l'intera durata dell'anniversario era il Leader indiscusso dei Facchini della Citta' e nel caso di alterchi era autorizzato dalla Corporazione degli stessi ad usare la forza.

All'epoca della Repubblica Cisalpina ogni rione di Milano aveva i propri scaricatori che si inglobavano in un' unica corporazione la quale prendeva collegialmente decisioni inerenti ad imporre prezzi, scioperi etc. ed il capo dei facchini del quartiere Bottonuto era Giovanni Antonio Moro nato  a Milano il 5 luglio 1777 che si dichiarava  Mercante, detto S'ceppasc nomignolo che significa 'Spaccati' e probabilmente era un'intercalare del medesimo quando veniva apostrofato per presa in giro ovvero S'ceppasc e cioe' ... Ma spaccati ! i sottoposti che il Moro chiamava compagni erano  tutti residenti nello stessa zona e rispondevano ai nomi di :
Adami Filippo - Dominioni Angelo - Mazza Giacomo - Poggi Franco - Redaelli Giuseppe - Rossi Leonardo - Vimercati Paolo
di seguito si riportano parte di  documenti per  far chiarezza sul personaggio.
-----------------------------
Richiesta di Ricompensa ( sintesi )
La notte del 23 gennaio 1802 nel vicolo delle Quaglie al n. 4958 dove c'era l'Albergo della Nazione scoppio' un furioso incendio e se non ci fossero stati i i facchini precipitatesi ad aiutare non si sarebbe riusciti ad estinguerlo e finito il lavoro lo S'ceppasc a nome di tutti scrisse all'Amministrazione Dipartimentale d'Olona affermando che lui - Antonio Moro capo fachino del Bottonuto con tutti i suoi coleghi - chiedeva una ricompensa.  -  Firmato Antonio Mora
------------------------------
Commissione della Contribuzione Militare ( completa )
Antonio Mora ha pagatto la prima ratta e desidera essere aposto della leva e' zenza motivo che e' puro fachino quale servizio il Castello le monache di St. Vincenzino, il Broletto tutti sitti cessati per il suo profitto restino del asedio del Castello e di piu' il suo picolo negozio ocupato dal militare francese che non puo' spurgare la mercanzia tutta.
Conseguenza che da' le pasano costare la sua inabilita'. - 7 luglio 1796
------------------------------
Riassunto di ricevuta
il aprile 1799  ricevette dal Carlo Rosi (Rossi) la somma di lire 12 a saldo dei lavori svolti  e firmo' Antonio Moro,  ed in  aggiunta si legge la scritta  - anche per i miei compari.
-------------------------------
Lo S'ceppasc non era uno sprovveduto, sapeva scrivere, contestava eventuali debiti a lui attribuiti riuscendo a farli annullare affibbiandoli ad altri ed era lo stesso che amministrava la societa' dei facchini del Bottonuto per di piu' ebbe interessi in varie zone di Milano oltre al negozio nel Castello fu proprietario anche dell'Osteria della Stella di Porta Vercellina al n. 2685 e di un negozio di pannini ( panini ), il medesimo non era sposato ed a periodi alterni conviveva con il fratello Carlo di identico stato civile e piu' giovane di anni due.
------------------------------
Ricerche effettuate presso la Biblioteca Storica Trivulziana - Cortile della Rocchetta - Castello Sforzesco
-----------------------------
Curiosita'
Alcuni facchini avevano un arto, rispetto a quello antagonista, ipersviluppato ( foto- esempio sotto)  e fino agli anni  '60  alcuni erano ancora in attivita' allo Scalo Farini di via Valtellina



Diffidate dei racconti , spacciati per verita', di certi scrittori ,, non sapevano nome o cognome e null'altro...inventano
 

Commenti

Post popolari in questo blog

LEDA e RICCIOTTI - UNA STORIA MILANESE - SENZA CERTEZZE DOCUMENTALI

IL MITICO NANO GASGIOTT

MAMMA ROSA