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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

IL BERRINI - Albergo della Corona

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Era un dormitorio di infimo ordine e stando a quanto riportano era chiamato 'El Pulleg, ( Nino Bazzetta de Vemenia) il pollaio perche' le persone giacevano come le galline in una stia, le une accanto alle altre in una promiscuita' assoluta questa locanda era situata, non in Corso Garibaldi come ci si ostina a scrivere per gravi lacune documentali, ma nella Contrada S. Raffaele al n.1013 che dipendeva dalla Parrocchia Metropolitana (Duomo) nella zona di Palazzo Marino ed il nome ufficiale era Albergo della Corona, il gestore dell'ostello inizialmente svolgeva la professione di fabbro ma in seguito intraprese quella di locandiere. Purtroppo come d'abitudine anche lui viene descritto, piccolo, calvo, brutto con lo stomaco prominente etc., etc., tutti ripresero la storia dai racconti inventati del Valera che non conobbe mai il Berrini ne vide mai l'albergo perche' nacque 23 anni dopo il decesso del medesimo, ovvio che in un posto simile ne succedessero di tutt

BRANCHER BRUNO - e - CESARONI EMILIO

Brancher Bruno Sua madre si chiamava Brancher Rosa ed era una contadina figlia di Agostino e Canton Angela  che proveniva da Trichiana in provincia di Belluno e lascio' il proprio paese per evitare le malelingue ed essere additata come una poco di buono perche' incinta, probabilmente di un uomo sposato, venne a partorire a Milano in viale Piceno 60 presso l'Ospizio Provinciale degli Esposti e delle Partorienti e la storia  della nascita di Bruno (5-12-1931) alle Cinque Vie e' pura invenzione, lo stesso entro' successivamente nella storia dei 'balurd'  vantandosi del fatto che sottrasse la bicicletta a Fausto Coppi ma un episodio analogo e raccontato nel libro  ' Ciapa El Tram Balurda' nel quale si racconta che un certo 'Negher' l'8-agosto 1948 rubo' la bicicletta a Gino Bartali reduce dal Tour de France, in verita' il fatto vero avvenne ai danni di Giordano Cottur nel 1946 a Trieste ma poco dopo gli fecero ritrovare il mezzo

FERRAVILLA EDOARDO Attore e Commediografo

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Ferravilla Edoardo figlio di Ferravilla Luigia e di padre ignoto nato a Milano il 18-10-1846 abitazione in via Senato n. 18 stabile X, con il medesimo e la madre conviveva anche la sorella Maria nata nel 1845 anche lei figlia di Luigia e anonimo ma registrato in tutti i documenti con le iniziali V.M. Edoardo era impiegato e nell'anno 1867, poco dopo essere andato ad abitare in via Madonnina al n.1877 venne chiamato per la visita di leva si presento' e dopo l 'accertamento gli dissero di ripresentarsi l'anno successivo in quanto denutrito, e stilarono sul registro : Alla Leva Ventura per Sviluppo. Era anche Commendatore e mori'  il 25-10-1915 in via Giangiacomo Mora al n.20 lo stesso era coniugato con Romolli Francesca della quale non si e' mai ricordato nessuno. ---- Nota: Se in un libro sulle storie dei personaggi della Vecchia Milano non ci sono date e nomi certi dai quali poter intraprendere una ricerca ed appurare se  corrispondano a verita' vuol di

CARLO PORTA

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                                                             CARLO PORTA Il sommo poeta milanese faceva parte di una famiglia cosi' composta : Porta Baldassarre - coniuge - Reina Anna.... nonni di Carlo Porta Alessandro di anni 69 - Possidente e Sacerdote morto nel 1822 ....zio Porta Giuseppe di anni 76 - Possid. morto nel 1813 - coniug. Gottieri VIOLENTE. ...genitori Porta Gaspare nato il 5-4-1772 ... fratello Porta Carlo nato il 15-6-1775 - Impiegato - morto nel 1821 - coniug. Prevosti Vincenzina Porta Giuseppe  nato il 18-8-1807 .... figlio Porta Baldassarre - Possid. e negoz. coniuge Londonio Giannina ....fratello e cognata Porta VIOLENTE .... nipote --- In ogni testo viene riportato che la madre del poeta si chiamava VIOLANTE ma non e' vero nei registri della B.S.T. e' sempre trascritta come VIOLENTE , nome dato anche alla nipote, o VIOLENTA. Bisogna riportare esattamente i dati od i nomi che compaiono nei documenti, non interpretare e nei registri mortuari

EL SCIUR DONDINA SE CIAMAVA MOSE'

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Personaggio citato in ' Cento anni di vita etc etc.di Nino Bazzetta de Vemenia' In ogni testo e' stato sempre descritto come una macchietta ma non e' la verita', rendiamogli giustizia cominciando a chiamarlo con il suo vero nome : MOSE '. --- Tutti ignoravano il vero nome  del Mazza e lo collocarono nelle epoche piu' disparate, scrissero basandosi solo su storie tramandate con il passaparola e senza certezze documentali quindi, a fantasia, gli appiopparono Carlo, lo stesso viene sempre ricordato in modo denigratorio e non corrispondente al vero, i malviventi lo avevano soprannominato El Dondina perche' quando camminava aveva un' andatura ciondolante ed attribuivano il fatto alla dedizione del medesimo al dio Bacco, ma questa testimonianza e' senz'altro un'invenzione, inoltre riportano, sempre cercando di ridicolizzarne il ricordo, che veniva seguito da orde di ragazzini che lo dileggiavano ma e'una grossa panzana scritta per render

IL MITICO NANO GASGIOTT

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                                                                          IL GASGIOTT Povero Nicola, scrivendo di te iniziano sempre dicendo che eri un nano e che vendevi fiori all'esterno della chiesa della Contrada de' Pennacchiari ma non sanno dove fossero ne la Contrada ne l'edificio di culto  ma cosa ancora piu' grave che ignorano il tuo nome e cognome e raccontano la tua storia per sentito dire, e la cosa viene riportata e copiata in continuazione poi si prosegue ribadendo che eri, ovviamente piccolo, brutto, bitorzoluto e sessuomane ed in ogni capitolo sempre a denigrare e mai la verita'. Mah? --- Ora la Contrada de' Pennacchiari comprendeva una parte dell'attuale via Torino ed inglobava anche la chiesa dove il Gasgiott vendeva fiori e l'edificio sacro era S. Satiro. dati anagrafici del nano:  Gaiotti Nicola di Carlo e Agnelli Cattarina nato il 6-11-1768 - Professione Fioraro di Chiesa ed e' l'unico con quella dicitura nella colonna d