La leva in Marina negli anni 1968/70

                                                
Matr. GE-0547 
I giovani in eta' di leva, residenti in Lombardia,  per l'arruolamento in marina ed essere sottoposti alla prima visita si dovevano recare al distaccamento di Genova, perdendo un giorno di lavoro in un ambiente tetro e squallido, pieno di graduati e non che sembravano solo percorrere i corridoi senza fare nulla.

Superata la precedente dopo circa un anno si veniva contattati ed invitati di recarsi al CAR (centro addestramento reclute ) di La Spezia, una struttura immensa caotica e spersonalizzante in quanto per essere esaminati trascorreva almeno una settimana e si stazionava nei corridoi o cortile indossando sempre gli stessi abiti ed eventualmente essendo agli inizi della stagione fredda pur cercando di mantenersi puliti si puzzava in un modo atroce perche' i servizi erano privi di acqua calda.

Sul piazzale c'era il locale 'turche'  prive di porte ed in numero di circa 30 postazioni divise su due file , poste le une di fronte alle altre quindi espletando i propri bisogni si poteva assistere al dirimpettaio che magari giocava a 'solitario', le visite sanitarie venivano effetuate in cortile sotto il porticato con tutte le reclute in fila indiana e con i pantaloni calati,  il medico seduto su uno sgabello con guanti di lattice invitava il militare di turno a compiere l'operazione dicendo:
'scappella' - 'cappella' , poi tastava lo scroto e diceva allo scrivano sedutogli a fianco di redigere la scheda di valutazione.

Le camerate erano composte da 350 letti alcuni impilati fino al numero di 5, gli uni sugli altri e se capitavi al 2 o 3 letto con l'ultimo in alto occupato da una persona di 70/80 kg che si autoerotizzava la notte non dormivi, lo stanzone aveva 5 o 6 finestre ma il mattino ne veniva spalancata solo una per il freddo e lo stesso era cosi' intenso che nelle ore notturne per espletare la funzione urinaria non si andava ai servizi che erano distanti dal dormitorio ma la si faceva contro un calorifero, l'unico  che emanava un leggero tepore ed aveva assunto un colore giallo sulfureo con effluvi identici , i furti erano elevatissimi con forzature di armadietti e sottrazioni di denaro che molti custodivano sotto il cuscino nelle ore di riposo.

Dopo circa 3 mesi si veniva assegnati alla destinazione finale, e causa una pessima raccomandazione che ottenne effetto contrario, in quel periodo un unico lombardo giunse al distaccamento di Messina con annesso porto per attracco di navi militari,  dove ufficiali e sottoufficiali degradati abbondavano con seguito di marinai che terminavano la leva dopo aver scontato anni o mesi di reclusione, radunati nel piazzale il 'capo' di turno chiamava per cognome le reclute e ne chiedeva la provenienza, e quando chiamo' il padano a risposta dello stesso da dove provenisse provoco' la risata generale … da Milano Capo!   ?!  MINCHIAAAAA!!!   Ci abbiamo un milaneseee !!
Il fragore dello sghignazzare collettivo si udi' fino a Reggio Calabria.

Quando veniva concessa la libera uscita e radunati tutti sul piazzale un sergente esclamava ad alta voce ( testuale) : CHI VA’ A PUTTANE PASSI IN INFERMERIA !
In infermeria veniva consegnato un tubetto con un beccuccio molto lungo che a fine rapporto sessuale bisognava inserire nel pene e far penetrare il medicinale, era un antiluetico, la notte la camerata era cosi' tanto impregnata di questo odore che dormire era quasi impossibile e la zona nella quale si recavano i marinai , per spegnere i propri bollori, era il quartiere di Gazzi, a quei tempi era un rione pericoloso, sporco, fangoso o polveroso fatto esclusivamente di baracche e con prostitute di ogni eta', numerosissime, per di piu’ le strade erano percorse da auto, solo fiat 1100, con tendine tirate e sul sedile posteriore c'era sempre una ragazza giovane e nuda che veniva offerta ai vari passanti.
Tra i giovani di leva c'erano alcuni omosessuali che in cambio di effusioni ricevevano un contributo di 1000 lire, inoltre frotte dei gay locali attendevano i militari all’esterno per la libera uscita.
Poi c'erano gli scherzi ed i piu' in voga erano i  famosi Gavettoni - mentre dormivi secchi d'acqua addosso... 
... il Dentifricio sul cuscino e dovevi raderti a zero...la Bicicletta  - carta infilata tra le dita dei piedi ed accesa... 
lo Scarpone - si prendeva un filo e si legava un capo ai testicoli di un dormiente e l'altro capo ad uno scarpone che si appoggiava sul petto della persona stessa poi  lo si svegliava, il destato d'impeto prendeva lo scarpone e lo lanciava con effetti che si possono immaginare. In un caso, dovuto a questo scherzo, per avere fratturato il setto nasale con un pugno un marinaio venne condannato a 3 anni.
Inoltre a volte di sera e per noia alcuni maro' lanciavano sassi contro in traghetti che rasentavano la stele della Madonnina, sotto essa che era una cantina venivano custoditi enormi tini di vino, ovviamente i carabinieri venivano allertati ma non riuscivano mai prendere nessuno perche' i frombolieri  fuggivano per tempo.
Per dirimere le proprie questioni i marinai in genere si affrontavano in libera uscita, qualcuno perse qualche dente, un'altro fu accoltellato ad una coscia, piccole fratture in genere ma ricorrevano alle cure senza mai denunciare il colpevole dell'offesa.

A 3 mesi di distanza dal congedo, tra alti e bassi si venne trasferiti a La Spezia - Pagliari - magazzini deposito di cereali, farina e alimentari dove un'andirivieni di marescialli che giungevano con auto o borse vuote e  ripartivano carichi di merci , anche al deposito vestiario la situazione era identica. I registri bisognava compilarli su indicazione del diretto superiore ( maresciallo ) e non corrispondevano mai alla realta', si rimaneva meravigliati nel vedere l'aria di miseria che proiettavano questi sottufficiali. 
Finito il servizio, se non si era di guardia,  si andava a passeggiare in via del Prione ( oggi e' una via di shopping ) piena di bar equivoci e caseggiati con appartamenti che ad ogni piano avevano sempre le porte spalancate per mostrare la 'merce' ed ad ogni palazzone corrispondeva una parcella - casa delle 1000 lire - delle 2000 etc .
La piu' ambita delle peripatetiche era una bionda molto bella di circa 30 anni ( nel 1969 ) che aveva eletto ad ufficio un bar ai piedi della scalinata della via, la stessa era sempre accompagnata  dalla figlia, una ragazzina di circa 13 anni che l'attendeva tra una mansione e l'altra, il suo onorario era di 5000 lire ed non era  accessibile proprio a tutti in quanto la paga di un marinaio semplice dopo quasi due anni era di 10.300 lire mensili e tra sigarette ed una pizza non si poteva avere altro. Transitando il mattino con tutte le finestre, di quelle case, spalancate che proiettavano all'esterno effluvi ed afrori tremendi di sesso mal lavato e puzzolente.

L'idea che la leva servisse ad addestrare i giovani al combattimento o perlomeno all'uso delle armi lascio' in tutti una grande delusione, gli addestrati sarebbero stati eventualmente i volontari per il rimanente era un esercito del 1800, di macellai, magazzinieri, panettieri, vinai e scrivani,  gente senza arte ne parte, bisognava fare il saluto militare ogni volta che si incontrava la ronda od un graduato e ci si rese conto del livello di arretratezza del nostro esercito e della nostra nazione in quanto non veniva insegnato e non si imparava  nulla di nulla.
 Poi tutto fini'  si torno' a casa ed al lavoro con ricordi non proprio positivi del periodo trascorso.




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