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PADERNO DUGNANO

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Erano due Paesi, Paderno e Dugnano poi unificati e negli anni '30 si chiamava Paderno Milanese. -------- La località dove ora sorge il Centro Commerciale si chiamava NERRANO - vedi mappa seguono fotografie dei luoghi dove oggi sorge la Biblioteca Tilane ed il "Santuario" di Dugnano in via G. Pepe,  dismesso all'epoca della fotografia scattata 👾 . ------------------------ Paderno D. nel 1721 -======== ==================================== ANNTIFASCISTI  SCHEDE Incirano prima dell'installazione del ponte pedonale

LA CASCINA BOCCABELLA

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Al Parco Nord dove ora c'e' il ponte pedonale nelle vicinanze c'e' un laghetto che fino agli anni '80 era un contenitore di acque reflue industriali ed emanava odori mefitici per di piu' c'erano cumuli di scarti di lavorazione in quanto quell'area era di proprieta' della Breda Areonautica, dal lato opposto sorge il Centro Direzione Parco Nord, precedentemente conosciuto come Cascina Breda in realta'  il complesso cascinale e' molto piu' antico perche' compare gia' nei documenti del 1761 ed era chiamata Cascina BOCCABELLA ed i  primi contadini che la abitarono si chiamavano Berna e Ventura.

IL CERIMONIERE DELLA BALLA

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                     EL  S'CEPPASC  IL CERIMONIERE DELLA PROCESSIONE DELLA BALLA                       -------------------------------------------------------------------------------- Nei libri : Cento anni di vita galante e intima etc. etc. di Nino Bazzetta de Venemia,  nelle Poesie Milanesi di Carlo Porta ed. del 1921 ed in altri volumi si descrive la Processione della Balla che si teneva il 29 gennaio in onore di S. Aquilino patrono dei facchini di Milano e ci si imbatte in un personaggio sconosciuto anagraficamente da tutti ma definito, capo degli uomini di fatica, e soprannominato El S'ceppasc che  viene menzionato per molteplici motivi, per il fatto che  riusciva ad 'ingollare' piu' di un litro di vino in un solo sorso, che precedeva il corteo impugnando una enorme mazza, manovrata per far tenere il ritmo alla banda musicale, per l'incarico affidatogli nella ricorrenza della festa di tenere a bada i piu facinorosi dei colleghi di lavoro essendo i medesi

VALLARDI

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Vallardi Franco coniug. Cogrossi Maria Figli Vallardi Santo Franco  12 agosto......1779....Negoziante di Stampe Valardi Giuseppe.          1 giugno......1784...Libraio Valardi Paolo.              16 settembre 1784...Gioielliere indi Manuale di Stampa Valardi Costanzo.          2 maggio.......1789...Tipografo Commissionario Valardi Gaetana.           ......................1792 Valardi Maria.               ......................1792 Negozi. - via Mocova 40                Via Disciplini 15 La storia e' un po' ingarbugliata in quanto nei registri Santo Franco ( coniugato con Martiale Maria)  che era il primogenito lo trascrissero nelle ultime pagine dell'elenco, mentre i nati successivamente  li registrarono nei fogli precedenti e con il nome alterato di VALARDI per di piu' anche le date di nascita di Paolo e Giuseppe sono inverosimili per non parlare di Gaetana e Maria, stesso anno ma non erano gemelle. Qualche pasticcio o mistero? La storia in breve  - Al temp

LA TENUTARIA DEL BORDELLO PIU' LUSSUOSO DI MILANO

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Il Valera nel suo libro 'Milano Sconosciuta' racconto' superficialmente la vita della persona, della quale narreremo di seguito, e ne  riporto'  il nome e la data di morte ed attraverso questi dati si e' riusciti a riempire alcuni vuoti della storia della Zia. Bianchi Ermelinda di Carl'Antonio e Paglia Rosa nata a Viadana - Mn nel 1817 - professione cucitrice Dopo aver girovagato per alcuni paesi successivamente l'anno 1835 giunse a Milano stabilendosi nella Contrada del Marino n. 1136 - Parrocchia di S. Fedele Nel libercolo 'Bordelli Milanesi' a pag. 44 si dice che la Bianchi prima di diventare gerente del casino esercito' nello stesso, comunque divenne la Matrona della baratteria di via Disciplini n.4, che nella numerazione precedente corrispondeva al 4222 ed attivo da molto tempo ma negli anni '90 dell'800 a quell'indirizzo di meretricio aveva recapito Bergoglio Paolo, insegnante di latino, e se ne fosse il proprietario lo si

LA CA' di CAN - con pianta della casa

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La leggenda che continuano a propagandare sulla bettola malfamata si diffuse nel '900 ma era solo il motivo di chi la raccontava per mettersi in mostra perche' prove storiche non esistono inoltre con quel nome erano indicati gli edifici e non un singolo locale. Una delle bettole nel 1758 era ubicata nella Contrada si Santa Prassede al n. 147 ( nella zona Palazzo Marino )  era di proprieta' di Cane Antonio, non c'era insegna ed era chiamata dal popolino la Ca' del Can ( la casa del cane) dal cognome dell'oste, da non confondersi varie case dove Bernabo' Visconti teneva i suoi animali. In via Bottonuto al n. 9, negli anni '50 dell'800,  sorgeva un edificio tipico dell'epoca con appartamenti luridi e bui e sotto gli stessi c'era la Caffetteria gestita dai fratelli Cani che provenivano da Casorate ( quale?  ) ed erano; Filippo nato nel 1810 - Carlo nato nel 1813, gli stessi vivevano in una promiscuita' totale con parenti, Filippo era sposat

SENTENZA CONTRO GLI UNTORI MORA E PIAZZA

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La sentenza di condanna agli untori Mora e Piazza, riportata dal Manzoni si discosta un po' dall'originale copiato e trascritto di seguito                                                         270                                                  1639/30/7                                             Piazza Guglielmo                               Commissario del Magistrato di Sanita' Sentenza 27 luglio d.a. contro di esso e Giangiacomo Mora imputati come inventore dell'unto pestifero  : Condannati ad essere condotti sul alto carro al solito luogo del patibolo dovendo per istrada ad essere con rovente tenaglia tormentati, e dirimpetto alla bottega del Mora mutilati della mano destra indi con ruota infrante le ossa e sopra la ruota innalzati restandovi per sei ore, poi seia scannato, e i loro cadaveri abbruciati, e le loro ceneri sparse nel fiume, atterrandosi poi la casa del predetto Mora erigendovi al posto di essa una colonna ( denominata infame ) con la descrizio