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Visualizzazione dei post da 2024

I TRAFUGATORI CIMITERIALI

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Puo' capitare che per ricerche personali di frequentare cimiteri per reperire fotografie di parenti defunti dei quali non si possiedono ritratti e nel mese di giugno di parecchi anni fa'  al Cimitero Monumentale di Milano, nell'intento di  cercare una sepoltura ed accerta rmi, per mio interesse, che fosse corredata di istantanea accadde cio' viene descritto di seguito.  Nel  percorrere il viale centrale v enni attratto da rumori che provenivano dal lato sinistro del tragitto, mi fermai e vidi una cappella familiare con la porta accostata e con un leggero frastuono che proveniva dal locale sottostante, preso da curiosita' entrai, scesi la scala e trovai due tizi versione punk, vestiti di nero con borchie , cinture e tatuaggi a non finire, chiesi cosa stessero combinando e gli stessi, come mi confermeranno di seguito, erano in quel luogo per  trafugare arredi sacri per i loro riti satanici , tranquillamente mi spiegarono che : Gli oggetti che servivano dovevano, p...

LA BOVISA - mai raccontata

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                        LA BOVISA In ogni discussione sulla malavita, mafia, ci si indigna e lamenta scordando che furono alcuni  nostri concittadini settentrionali a permettere che questa forma di crimine attecchisse. Negli anni '50/60, il quartiere Bovisa, come tutti gli altri, aveva la propria questura con due ingressi, uno secondario in via Andreoli ed il principale in via Candiani al 114 ed un po' piu' avanti al n. 120, in fondo al cortile c'era l'officina del signor Alcibiade nato in provincia di Varese nel 1922 il quale ufficialmente dava come professione, tornitore. Il  signor Alcibiade ogni tanto assumeva delle persone, lo strano e' che erano sempre, e solo pregiudicati meridionali.  ( e se si chiedeva il motivo di tale scelta di personale rispondeva : in bravi foiu e gh'an bisogn de lauraa ) ai quali con la scusa dell'occupazione veniva loro insegnato modificare armi, fabbricare canne da fuo...

PONTESTURA - VARIE

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In Pontestura, paese in provincia di Alessandria,  c'e' una via dal nome alquanto strano - Pizzaverino, anche chiedendo in loco non se ne era mai venuti a capo del significato. La curiosita' venne in quanto era il paese del nonno e delle vacanze quindi si scorazzava e si conosceva ogni andito. Ora il mistero si svela, fino agli anni '70 all'ingresso della via, sulla sinistra,  c'era un pesante cancello in legno ad un solo battente e nessuno sapeva il perche' sia dello sbarramento che del nome, e nell'arteria sulla sinistra c'e' un viottolo ed anche in esso era posizionata una barriera di dimensioni superiori al precedente che veniva tenuta chiusa dal fattore che occupava la casa colonica al di la' dello stesso. Inoltre in via Po', sul muro sinistro di via Gonzaga verso Pizzaverino, si notavano ancora residui di una cancellata che avrebbe impedito il transito alla strada, ed in via Olmo era posizionato un'orinatoio, ma non erano eviden...