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LO STUPORE DEL MONDO

Chiunque frequenti la Braidense non puo' non averla notata perche' e' una donna dall' eleganza fuori dei canoni con abiti ed accessori tutti a tono e quando transita per i locali suscita ammirazione tra gli astanti perche'  e' profumata, cammina che sembra sia ad una sfilata, non da' confidenze ed e' educatissima verso ognuno.  Nessuna studentessa la puo' eguagliare anche se piu' giovani sono sprovviste del carisma e della classe, le stesse sono vestite in modo raffazzonato, sempre spettinate e con le scarpe sporche e squadrano la Signora con invidia ma non fanno nulla per migliorare od assomigliarle nei modi inoltre molti maschi cercano di avviare una conoscenza verso la dama attendendola all'uscita o nel deposito borse ma la medesima disdegna questi  personaggi che si appropinquano solo per aggiungere eventualmente una 'tacca' alle loro conquiste. Il nostro gruppo l'ha soprannominata 'Lo Stupore del Mondo', proprio per

L'AMMUTINAMENTO DEL 1969

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  Forte Masotto era ed e' un luogo sperduto sulle montagne che sovrastano Messina, era una polveriera con annesse batterie di cannoni ma dell'epoca della quale si racconta erano rimaste solo le postazioni  perche' gli stessi erano stati asportati molti anni prima, il distaccamento era usato come luogo nel quale isolare i marinai 'difficili',  una trentina in tutto ed era comandato da un ex capitano, di 50 anni, degradato a tenente  che si comportava con i medesimi come se fosse il Dio in terra. Per i rifornimenti alimentari provvedevano ogni mattina l'addetto con jeep e autista, di Orbetello, che si recavano in citta' ad acquistare le derrate precedentemente scelte dal superiore che spesso si faceva raggiungere dalla sua fidanzata ed in orario mensa della truppa la medesima ed il graduato posti a capotavola presiedevano il pranzo irridendo e ridendo degli astanti, terminato il convito gli stessi si ritiravano nell'appartamento dell'ufficiale ed il

Comunioni 1793

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Comunioni 1789

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Nascite 1788

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USANZE OPERAIE

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Gli anni '50 e '60 furono gli ultimi di un'epoca di persone magre, non c'era quasi nessuno in sovrappeso, si iniziava a lavorare in giovane eta' e  nell'ambito dell'occupazione e le aziende che non avevano il servizio mensa per i propri dipendenti erano gli stessi dovevano provvedere a loro spese a reperire il companatico recandosi prima al panificio per la 'michetta'  e successivamente dal salumiere per farsela farcire. Nei quartieri operai le rivendite erano abbastanza numerose e l'insegna che campeggiava su tutte era POSTERIA, in generale i gestori di queste attivita' erano disordinati ed un po' sporchi e mentre erano intenti a preparare panini ogni tanto entravano salariati occupati nelle ditte artigiane della zona che si ponevano davanti al bancone e sferravano un paio di calci alla base dello stesso esclamando in dialetto : un etu cioe' un etto, ovviamente si capiva che il gesto presso i salumieri fosse un fatto consolidato pe

MARIA dei conti PERTUSATI

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Di questa nobile signora nella propria famiglia non c'e' traccia e forse ne vollero cancellare il ricordo probabilmente per  aver contratto  matrimonio con un uomo ricchissimo, Frigerio Massimiliano,ma privo di blasone nobiliare, sulla lastra che chiude il loculo e'  inciso : MARIA DEI CONTI PERTUSATI ed adiacente ad essa c'e' la tomba dei cognati ed il figlio dei medesimi, Silvano, fatto abbastanza insolito e'  tumulato con la Pertusati pur essendo esso stesso coniugato con Marseglia Palma. Il sepolcro e' normalissimo ed il cimitero e' quello di una cittadina dell'hinterland milanese e precisamente Bollate e quell'intaglio che sembrava semplicemente una piccola vanteria era la pura realta' con la quale volle distinguersi e farsi ricordare perche' si' aveva sposato una persona facoltosa ma lei era di illustre casato infatti era figlia del conte Teodoro  Pertusati nobile, sindaco di Brescia ed insigne studioso.